Qualche giorno fa i ragazzi e le ragazze di seconda della secondaria di Maltignano hanno potuto vivere un’esperienza di crescita incontrando Igor De Amicis e Paola Luciani, scrittori per ragazzi e per adulti, affermati e ben recensiti dalla critica letteraria nazionale.

Ma cominciamo dall’inizio.

Tutto nasce l’estate scorsa quando normalmente gli insegnanti progettano l’imminente nuovo anno scolastico e i Comuni pensano alle proposte da presentare alle scuole. Così la consigliera delegata all’istruzione, Daniela Merlonghi, manifesta il desiderio di invitare a scuola un autore. Come non mettersi al lavoro di fronte a un’offerta così ghiotta?

Le due insegnanti delle seconde hanno allora pensato un percorso ad hoc, tenendo ben presente che nella progettazione si parte dagli obiettivi. Quali? Per gli studenti di quest’età e la tipologia di classi non è stato difficile trovarsi subito d’accordo: mettere studenti e studentesse di fronte alle loro paure, riconoscerle, affrontarle e, quindi, fare un passo avanti verso una crescita più consapevole superandole. Obiettivi di ampio respiro in chiave orientativa e formativa. Potenziare la comprensione del testo e la capacità di ascolto accompagnate dalla costruzione e negoziazione di significato, costruendo una comunità ermeneutica capace di esprimere impressioni, istituire connessioni con il proprio vissuto, altri libri e con il mondo e porsi domande in un continuo dialogo con il testo e con la stessa comunità. Scoprire, riconoscere e copiare (sì, copiare) dai grandi le più raffinate tecniche di scrittura e mettersi in gioco con dei pezzi propri. Tutti obiettivi richiesti dalle Indicazioni Nazionali. 

Nasce così un percorso sul genere di paura/horror. 

Lo step successivo è stata la scelta del libro da leggere ad alta voce, un libro che presentasse le caratteristiche del genere, non fosse troppo lungo (eh, bisogna fare i conti anche con il tempo disponibile), catturasse tutti e tutte. Lunamadre di Teo Benedetti, edizioni Pelledoca, avrebbe fatto al caso nostro. Tuttavia, si aveva la sensazione di non poter chiudere senza altre letture di confronto il percorso. E qui – è il caso di dirlo – è arrivata in nostro soccorso la recentissima raccolta di racconti Storie da paura, pubblicato da Gallucci.  Quindi, non un romanzo. Meglio, i racconti sono decisamente più brevi di un romanzo, non sono da leggere tutti obbligatoriamente e, paragonati a un romanzo, avrebbero potuto stuzzicare tante discussioni interessanti sulle scelte stilistiche, la struttura e le altre caratteristiche della narrazione in generale. Tra gli autori che firmano la raccolta sono presenti anche i due mitici Igor De Amicis e Paola Luciani che, contattati in quattro e quattr’otto, hanno manifestato entusiasmo e disponibilità ad incontrare le due classi, proponendo un laboratorio di scrittura horror con l’obiettivo di divertire e di lasciare qualche semino che, non si sa mai, potrebbe sempre germogliare in futuro. Ma, si sa, ad un certo livello gli scrittori hanno un calendario fittissimo e l’unica data disponibile per loro sarebbe stata un po’ lontana, il 13 aprile. Niente paura, è il caso di dirlo forte! Le insegnanti hanno avuto tempi più distesi per affrontare il secondo step, mettendo le mani in pasta nel genere con i propri alunni e le proprie alunne, principalmente ognuna con la propria classe – scelta necessaria dettata da una migliore gestione, da un proprio stile di insegnamento, dalle differenti esigenze delle due classi – e poi in plenaria per un briefing finale prima del tanto atteso incontro.

Ebbene, è stato entusiasmante ed emozionante vivere due ore intense con 37 teste attente, partecipi, propositive e paurosamente intraprendenti, vederle relazionarsi senza alcuna difficoltà (anche questo è un obiettivo) direttamente con gli ospiti, ascoltare tante storie e conoscere il dietro le quinte di una scrittura a quattro mani per cimentarsi infine in una prova di scrittura per niente facile come un incipit. Plauso ai nostri alunni e alle nostre alunne che hanno manifestato entusiasmo per tutto il percorso come anche, non ultimi, agli autori che hanno mantenuto interessata e viva la loro attenzione e hanno trasmesso la loro passione ad occhi sgranati e cervelli in crescita.

Esperienza da riproporre!

Uno dei pezzi scritti dai ragazzi durante l’incontro, non revisionato.

La scuola non è mai piaciuta a nessuno, neanche ai professori, ma la prof D’ Alisio non avrebbe mai pensato di associare quel luogo a tutto ciò che successe.

I ragazzi finalmente le avevano alleviato la pena della loro confusione totale; in verità la pena non era quella, ma quello che accadde poi.

Durante ľ intervallo, mentre correggeva le verifiche dei suoi alunni, le venne voglia di caffè, ma quando si affacciò fuori dalla porta della 2°A il corridoio le parve angusto e oscuro, come la sagoma che si stagliava al termine di esso. Ľ ombra senza orbite la fissò, ma lei decise di far finta di niente e di tornare alle sue verifiche, quando una voce la chiamò e la costrinse a riaffacciarsi: adesso ľ ombra le respirava addosso un fetore che, senza farla ragionare, la condusse in una saletta grande abbastanza per far entrare le due persone e un’ arma.

Appena entrata vide subito il coltello, NO! QUEL COLTELLO NO! NO NO! FERMATI! Era troppo tardi: quando si voltò non esisteva altro che un enorme vortice bianco, il nulla assoluto.

L’ ultima cosa che vide fu il suo vestito preferito, quello bianco a fiori, macchiarsi di un rosso scuro e denso e poi si accorse che… << Wow, non pensavo di essere morta! >>.

Quando i ragazzi rientrarono, trovarono ad attenderli un supplente, un tipo strano con un aria cupa, vestito di nero come se fosse appena tornato da un funerale, pallido neanche fosse la morte in persona, che intraprese una lezione di scienze mostrando alla classe degli organi umani. La domanda che si fece strada, a questo punto, tra gli studenti, fu come si fosse procurato tali organi.”

Luna Menzella