Seconda esplorazione alla foce del fiume Tronto

Durante la nostra seconda uscita didattica siamo andati a scoprire dove va a finire il fiume Tronto alla Riserva Naturale Regionale Sentina.
Siamo pronti per una nuova esplorazione!

Abbiamo potuto osservare direttamente la foce del fiume Tronto con l’aiuto della nostra bravissima guida Sabina che ci ha spiegato prima di tutto le regole della Riserva, importantissime per mantenerla integra per le diverse specie di piante presenti, alcune divenute molto rare in questa zona, come il limonio, e gli uccelli  migratori che qui trovano una sorta di “autogrill” durante i loro lunghi voli. 

Questa area protetta, infatti, costituisce un importante punto di sosta per gli uccelli migratori che si possono osservare dai diversi punti di birdwatching localizzati in prossimità delle zone umide. Anche noi abbiamo osservato i laghetti dai capanni e, nel massimo silenzio, siamo riusciti a vedere il cavaliere d’Italia, l’airone cinerino, la garzetta e abbiamo ascoltato i versi di tanti uccelli diversi.

Ziti zitti e ben nascosti nel capanno di osservazione…
per osservare il laghetto e il canneto.
Abbiamo scoperto che qui vivono anche i pipistrelli e che sono proprio tipi in gamba!

Finalmente arriviamo al punto in cui il fiume Tronto si getta in mare: la foce. Abbiamo imparato a conoscere la duna, che è un habitat importantissimo per la nidificazione di alcuni uccelli, e poi abbiamo continuato la nostra passeggiata lungo la battigia osservando il mare, i sassi levigati e le conchiglie fino ad arrivare ad un’antica torre di difesa di cui, però, ormai rimane solo base.

La foce a estuario del fiume Tronto
La duna
Avremmo voluto vedere anche le tartarughe che vivono qui, ma le hanno portate al sicuro mentre stanno “ristrutturando” il loro spazio.
Ultima tappa, il gelso centenario. Abbiamo scoperto che qui si coltivavano gelsi per nutrire i bachi da seta di Ascoli.

Alla fine del nostro percorso siamo tornati alla fattoria da cui siamo partiti e lì ci siamo divertiti ad osservare le galline, le oche, il gallo, le papere… per noi, poco abituati alla vita di campagna, uccelli poco familiari quanto gli altri che popolano la riserva!