La nostra è una scuola d’avanguardia che da tempo cerca di formare gli alunni ad essere cittadini al passo con i tempi.

Le Nuove  Tecnologie hanno già da tempo modificato le abitudini di vita di tutto il mondo e non saperle usare rischia di essere l’analfabetismo dei tempi moderni. Allo stesso tempo esse, se usate in modo inconsapevole, possono creare situazioni incresciose o addirittura costituire un pericolo.

Per questo cerchiamo di preparare i nostri alunni ad usarle in modo sempre più consapevole e costruttivo. Essi imparano a scuola a conoscere i fondamenti dell’informatica, costruiscono piccoli testi digitali, fanno ricerche  e riescono a volte aiutati dagli insegnanti, altre volte attraverso specifici software didattici a superare difficoltà o a capire meglio attraverso immagini, video e simulazioni gli argomenti di studio. Sul sito di Programma il Futuro possono fare pratica e apprendere il linguaggio informatico.

Non è sconosciuta la dimestichezza che i ragazzi hanno con i videogiochi, le chat e la frequentazione di alcuni siti dove seguono i loro interessi.

Come insegnanti ci occupiamo di formarli perciò mentre li avviamo all’uso di tali strumenti ci occupiamo anche di metterli in guardia verso un loro uso troppo prolungato o scorretto e, anche per prevenire le video-dipendenze, da qualche anno facciamo pratica di coding, con attività on line sul sito di www.code.orgoppure con altro tipo di attività più pratiche che costringono i bambini a comprendere che ogni cosa è frutto di un processo che richiede la comprensione di un linguaggio specifico oppure un ragionamento logico.

 

Le classi quinte hanno anche quest’anno partecipato all’Ora del Codice a dicembre ed  hanno svolto alcune  attività dei corsi di coding.

La quinta A sta svolgendo un’attività laboratoriale (Didalab), incentrata sul coding come modalità di pensare agli strumenti e alle fasi necessarie per costruire processi di risoluzione dei problemi di ogni tipo.

In precedenza gli alunni avevano fatto pratica con il gioco del CodyRoby dell’insegnante, eseguendo dei percorsi su istruzione codificata in classe o in palestra.

Ogni alunno ha ricevuto quindi il kit del gioco “CodyRoby” attraverso il quale, per tentativi ed errori, cercare la soluzione ai vari problemi proposti. A volte nei panni di Cody (il coder), a volte nei panni di Roby (il robot esecutore) dovevano eseguire percorsi o crearne il codice, per raggiungere una posizione, per trovare una parola, per fare un disegno…. Oppure hanno risolto problemi pratici o matematici esplorando varie possibilità, ma soprattutto mettendo all’opera la materia grigia….perché non sia la  macchina che governa l’uomo ma l’uomo che governa la macchina!

Pensare prima a come fare per muovere un personaggio sulla scacchiera o sul monitor nella direzione voluta, costruire una sequenza di istruzioni codificate  per fare eseguire un disegno ad un compagno e poi vedere questo stesso linguaggio che viene applicato in un cartoon,  in un videogioco o che fa muovere un robot giocattolo o nella realtà aumentata, sicuramente rende gli alunni più consapevoli di come funzionano i loro giochi, quindi a mitizzarli meno. Ancor più li avvicina ad essere i programmatori di domani, se non di robot,  almeno del loro stesso futuro, avendo accesso alle informazioni ed avvicinandosi alle nuove professioni emergenti.